La proposta d’acquisto di un immobile è una dichiarazione con la quale la parte acquirente comunica alla parte venditrice, di essere intenzionata ad acquistare un bene ad un determinato prezzo.
Generalmente si tratta di un modulo precompilato, in cui vanno inseriti alcuni dati (prezzo della proposta, descrizione dell’immobile e così via), sottoscritto dalla parte acquirente e accompagnata da una somma di denaro detta caparra. Qualora l’accordo dovesse andare a buon fine, la quota fornita come garanzia della proposta, viene assorbita dal valore dell’immobile.
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A cosa serve la proposta d’acquisto? E come si scrive?
Molte delle compravendite immobiliari, oggigiorno, vengono concluse grazie all’internediazione di un agenzia che si occupa di favorire l’incontro tra domanda e offerta e di seguire la trattativa fino alla stipulazione del contratto.
La fase iniziale della compravendita è caratterizzata dalla proposta d’acquisto. Si tratta di un documento fondamentale, che non può essere omesso quando si decide di acquistare un immobile, se ci si vuole tutelare da eventuali frodi o inconvenienti.
Affinché una proposta d’acquisto sia valida è necessario che sia corredata di un assegno, definito caparra e che fornisce uno strumento di garanzia sia per chi acquista e che per chi vende.
É quindi chiaro che la funzione della proposta d’acquisto immobiliare è quella di fungere da garante per entrambi i contraenti.
All’interno del documento di cui ci stiamo occupando, devono essere necessariamente presenti alcune informazioni, pena la non validità del documento. Si tratta di dati quali:
• dati anagrafici del destinatario della caparra (generalmente si tratta del proprietario dell’immobile);
• dati catastali che consentono di identificare l’immobile;
• il prezzo dell’offerta;
• il prezzo delle provvigioni che sono previste per l’agenzia immobiliare;
• la clausola che subordina l’acquisto dell’immobile, alla concessione del muto da parte della banca.
Validità della proposta d’acquisto
Quando viene sottoscritta la proposta d’acquisto da parte dell’acquirente, al suo interno va inserita anche la data entro la quale la parte venditrice deve comunicare la sua decisione. Generalmente, dal momento dell’avvenuta proposta, si attende un periodo non superiore ad una settimana, al fine di evitare di rimanere vincolati per troppo tempo e di non concedere al venditore l’opportunità di “giocare al rialzo” approfittando della proposta ottenuta.
Recesso
Ma cosa succede se una volta sottoscritta la proposta uno dei due contraenti non mantiene la parola data?
Nel caso in cui la parte intenzionata ad acquistare non dovesse rispettare l’accordo, perderà l’assegno che è stato consegnato come garanzia della proposta. Se, invece, è la parte venditrice a non onorare l’accordo, dovrà restituire l’assegno più una somma di denaro, pari al valore della caparra, come forma di risarcimento per i danni dovuti al mancato acquisto dell’immobile.