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Variazione catastale e aggiornamento planimetria

La variazione catastale è una procedura che consente di comunicare al Catasto le variazioni che riguardano lo stato di un immobile. In questo modo diventa possibile effettuare l’aggiornamento della planimetria e la visura catastale. Nel primo caso si tratta del disegno dell’immobile in scala 1:100 oppure 1:200, che riporta i dati tecnici come l’altezza dei locali e la loro destinazione d’uso, l’esposizione e i confinanti. Invece la visura catastale indica il numero dei vani, gli intestatari e la rendita dell’immobile. Per poter effettuare la variazione catastale è necessario presentare, con il supporto di un tecnico abilitato, la domanda per via telematica attraverso la procedura DOCFA. In alcuni casi si può fare riferimento direttamente al sito dell’Agenzia delle Entrate oppure agli uffici del Catasto.

Quando bisogna fare la variazione catastale

La variazione catastale è obbligatoria per legge quando vengono effettuate delle modifiche in un’unità immobiliare, come il suo ampliamento, un intervento sulla facciata che ne cambia l’estetica, l’apertura o la chiusura di una finestra oppure di una portafinestra, il frazionamento e la ristrutturazione. Al tempo stesso va presentata, prima del rogito, per poter accedere a regolarizzazioni e sanatorie. In questo caso è finalizzata all’accertamento di conformità catastale. Altre situazioni nelle quali è obbligatoria per legge la variazione catastale sono:
– lo scorporo di soffitte e cantine;
– la modifica della distribuzione interna di un immobile a allo spostamento dei tramezzi;
– cambio della destinazione d’uso di uno o più ambienti;
– la modifica della toponomastica, ad esempio il cambio di indirizzo oppure del numero civico;
– la creazione di nuove superfici, come solai, cantine oppure nuovi vani.

Cosa tenere a mente

Bisogna tenere a mente che ‘aggiornamento della planimetria attraverso la variazione catastale può essere portata a termine soltanto se l’immobile presenta la regolarità edilizia-urbanistica. Di conseguenza lo stato di fatto deve essere conforme al progetto che è stata consegnato all’Ufficio Tecnico del Comune competente per territorio per poter ottenere il titolo edilizio abilitativo necessario per iniziare i lavori a norma di legge (CILA, Permesso di Costruire o SCIA). Una volta che l’intervento è terminato, bisogna presentare entro 30 giorni la richiesta di variazione catastale per aggiornare la planimetria catastale. In questo modo è possibile completare correttamente l’iter amministrativo e si ottiene anche il certificato di agibilità. Comunque la domanda deve essere inviata prima della fase di collaudo degli impianti e del rilascio del certificato di fine lavori. La mancata presentazione della variazione catastale è un reato che viene prescritto in 5 anni.

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