L’unico momento che accomuna tutti gli esseri umani e che è capace di cancellare ansie, fretta e voglia di sbrigarsi è quello di ritrovarsi seduti intorno alla tavola.
Qui avviene il miracolo della convivialità, dell’allegria, delle risate e delle chiacchiere e, fino a qualche anno fa, era il momento imprescindibile in cui le famiglie si ritrovavano per parlare del proprio vissuto quotidiano.
Oggi purtroppo, le pause per il pranzo si sono ridotte sempre più, rendendo difficile addirittura tornare a casa per il pranzo, per non dimenticare che l’incalzare degli impegni è davvero martellante.
Ne consegue che anche la preparazione delle pietanze è diventata molto frettolosa, tendendo a sacrificare preparazioni più lunghe e articolate in favore di qualcosa di più veloce.
Per non perdere il gusto di mangiare qualcosa che sia comunque saporito, ma contemporaneamente rapido da cucinare, sono nati i sughi pronti, che ripropongono ricette complesse, realizzate nel pieno rispetto e garanzia della qualità, ma confezionate in vasetti per essere pronte all’uso.
I sughi pronti con cui condire la pasta, incontrano sempre i gusti di tutti, ma quelli che spiccano fra tutti sono i pesti, come il pesto alla genovese Tigullio, che risolve sia pranzi che cene e il cui gusto è fra i più graditi a grandi e piccini.
Origini del pesto
La ricetta del pesto è abbastanza vicina a noi nel tempo, perché è nata alla metà del ventesimo secolo ed è legata alla Liguria.
È una ricetta basata sull’uso di profumate erbe aromatiche, quali aglio, basilico o in mancanza di questo maggiorana e prezzemolo, formaggio olandese e parmigiano grattugiati insieme, pinoli, tutto pestato in un mortaio con olio o burro, fino a che non diventa una pasta omogenea. Il pesto è un condimento ideale per lasagne e pasta, arricchendo il tutto con ulteriore formaggio grattugiato.
Pur essendo riconosciuta come ricetta consacrata al successo negli anni più recenti, pare comunque che questa rappresenti l’evoluzione di una ricetta molto più antica, risalente addirittura al XIII secolo, che aveva come ingrediente principale l’aglio, anch’essa realizzata usando il mortaio e che veniva utilizzata per la conservazione dei cibi.
C’è poi anche una leggenda che narra della presenza di un convento sulle alture di Genova, dedicato a San Basilio, in cui si coltivava il basilico che, abbinato e pestato insieme ad altri ingredienti, diede appunto origine al pesto.
Questo condimento, fin dall’inizio, venne considerato un cibo povero e popolare per poi subire influenze e conseguenti trasformazioni che lo hanno fatto diventare quello che viene normalmente adoperato adesso.
Ricetta piena di suggestioni
Dato che non esiste una ricetta ufficiale, il pesto viene realizzato sempre dando largo spazio alle suggestioni personali.
Essendo una salsa fredda, il cui ingrediente principale è il basilico, dovrebbe essere realizzato usando il mortaio, ma per impiegare meno tempo si può usare anche il frullatore o addirittura la mezzaluna.
È assolutamente vietato riscaldare il pesto, dato che il basilico è un’erba aromatica che con il calore si ossida, ma è tollerato l’uso di un po’ di burro per favorirne la cremosità.
C’è anche chi propone l’aggiunta della panna, ma anche in questo caso le scuole di pensiero sono tante e tutte in contrasto fra di loro.