Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di cottura: circa 6 ore
Tempo totale di realizzazione: circa 6 ore e 30 minuti
Ingredienti per 4 persone
La cuchela, insieme alla pasta rustia, è una ricetta caratteristica della Val di Vedro, che si perde nella notte dei tempi. La Val di Vedro situata tra le Alpi Pennine e le Alpi Lepontine, è una delle sette valli laterali dell’Ossola.
Questa ricetta, tipica dei giorni di festa, è stata rivisitata nel tempo, come molte ricette del passato, arricchendola mano a mano che le condizioni di vita andavano migliorando.
Sicuramente presenti nella ricetta originaria le patate, “riempistomaco” per antonomasia e il maiale, appena macellato, visto che è un piatto invernale; questi due ingredienti poi si sono sposati con altre verdure come carote, rape, fagiolini piattoni, sapientemente cotti nel burro, abbondante burro.
Decisamente non è una portata per stomaci delicati.
Per la sua corretta realizzazione bisognerebbe possedere il lavensc, una particolare pentola in pietra ollare.
Io ho preparato la ricetta riducendo la quantità di burro, veramente esorbitante e sostituendolo con olio.
Contenuti
Ingredienti
- 350 g di burro cotto
- 120 g di cipolla affettata sottilmente
- 400 g di patate
- 300 g di taccole (fagiolini piatti chiamati in dialetto ossolese bagiane)
- 280 g di pere da cuocere, tipo madernassa o martin sec
- 2 salamini da cuocere
- 2 rape (facoltative)
- sale grosso
Preparazione
Cominciamo col preparare il burro cotto: per averne 350 g circa utilizzare 500 g, che verranno cotti, tagliati a cubettini, a fiamma bassissima, per circa 3 ore, schiumandolo spesso. Quando tutta la caseina è precipitata sul fondo e il liquido in superficie è trasparente è pronto. A questo punto filtrarlo lentamente per lasciare i residui sul fondo del tegame.
Versiamo un velo di burro (oppure olio) nella pentola ollare, oppure come ho fatto io, in una pentola di terracotta e lasciamo soffriggere dolcemente la cipolla.
Tagliamo patate, rape e pere in quattro spicchi, dopo averle lavate, sbucciate e pulite degli scarti.
Mettiamo sopra alle cipolle, prima le patate, poi le pere, le rape e per finire le bagiane, lavate e spuntate.
Aggiustiamo di sale secondo il nostro gusto e infine completiamo coi salamini accuratamente bucherellati.
Su tutto versiamo il burro cotto. Incoperchiamo , cercando di non far uscire il vapore e lasciamo cuocere molto lentamente. Nel passato infatti questa preparazione era cotta sulla brace del camino, coprendo il tegame con essa e lasciandovelo per tutta la giornata.
Dopo circa tre ore, quando si sente un buon profumo “di arrostito” il piatto è pronto.
Andrebbe cotto “alla cieca” cioè senza mai sollevare il coperchio. Ma nelle nostre cucine è difficile che non attacchi, quindi ogni tanto (raramente) sollevate per controllare.
Si porta in tavola dentro alla sua pentola e si mette al centro del desco. Ognuno a turno si servirà col cucchiaione nel piatto di un salamino e di una porzione di verdure e condimento .
Attenzione però… il proverbio recita
Ci u raspa su, us marìa pu (chi raspa il fondo della pentola non si sposa più).
Ricetta di Maria Vittoria – bontalandia.blogspot.it