Emozionante, certo. Ma anche un po’ furbetto. E’ lo spot di una compagnia telefonica thailandese che ci racconta che nulla è come l’emozione di un rapporto umano. La storia in breve. Un padre (particolarmente sprovveduto si potrebbe dire) è solo a casa con il proprio pargoletto. La mamma è uscita a fare la spesa. All’improvviso un pianto e il padre, preso dal panico, non sa più che fare. Chiama la moglie che le consiglia di fare vedere al bimbo dei cartoni sullo smartphone di ultima generazione. Niente da fare. Il piccolo prosegue nel suo pianto dirotto. Allora la mamma interviene e, sempre via telefono, mostra la sua faccia la bimbo cercando di rassicurarlo. Ancora nulla. Poi l’illuminazione. Il padre si ferma, prende dolcemente in braccio il figlio il quale, finalmente, smette di piangere. Il claim dello spot: “La tecnologia non sostituirà mai l’amore”. Semplice nella sua impostazione, al messaggio si perdona la costruzione un po’ per stereotipata perché ha il pregio di riportare l’attenzione su una dimensione affettiva e diretta che spesso viene dimenticata nell’era del digitale dove tutto deve avere una dimensione pubblica, condivisa, quasi sfacciata. La forza di un semplice abbraccio recupera un gesto intimo, privato, che diventa emozione personale e che non necessariamente ha in Facebook il proprio luogo elettivo di espressione.